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FORUM SOCIALE MONDIALE:
A BELEM GIOVANI VINCONO POVERTÀ IMPARANDO MESTIERE RADIO E TV

Una scuola per imparare gratuitamente il mestiere di “tecnico delle comunicazioni” per la radio, la televisione, la carta stampata, e riscattarsi così da situazioni di povertà materiale o culturale. E’ lo scopo del “Corso tecnico di comunicazione sociale” fondato e diretto dal missionario del Pime (Pontificio istituto missioni estere) padre Claudio Pighin, friulano di origine, brasiliano nel cuore, da 30 anni a Belèm, dove si sta svolgendo in questi giorni, fino al 1° febbraio, la IX edizione del Forum sociale mondiale. L’idea, nata una dozzina di anni fa, si è istituzionalizzata 4-5 anni fa e già sono 70 i ragazzi che la scuola ha “sfornato” ed avviato al mestiere, senza spese o contributi, come avviene invece in tutti i corsi professionali o universitari. Ogni anno, a fronte di centinaia di domande, vengono selezionati 21 giovani dai 17 ai 30 anni, che frequenteranno la scuola cinque ore al giorno, compreso il pranzo, per un totale di 1100 ore di lezioni su stampa, radio, tv. Così padre Pighin racconta al SIR il perché della scuola: “Un giorno mi sono chiesto: perché i giovani più poveri diventano spesso delinquenti? Perché non studiano? Ho provato a coinvolgere anche ragazzi analfabeti e dopo pochi mesi mi sono reso conto che nessuno è davvero ignorante. E’ la situazione umana e sociale a negare loro opportunità”. Il missionario, che per alcuni anni ha diretto a Roma il Centro di comunicazioni sociali della Pontificia Università Urbaniana, ha deciso che la sua storia doveva tornare in Brasile, mettendo così a frutto la sua esperienza di formatore. “E’ l’unica scuola tecnica di tutto il Nord del Brasile, completamente gratuita - spiega p. Pighin -. Nelle selezioni, oltre a valutare le capacità dei ragazzi, cerchiamo di capire da quale tipo di situazione sociale provengono. Diamo la preferenza ai più poveri. Abbiamo anche un ragazzo dalla Guinea Bissau e molti degli studenti che hanno finito il corso hanno già un buon lavoro”. C’è chi è entrato in una nota tv brasiliana, chi è addetto stampa di politici locali, chi è diventato insegnante nella stessa scuola, chi direttore del giornale diocesano. A disposizione per la formazione, anche grazie ai contributi di un progetto finanziato dall’otto per mille della Cei, vi sono nuovissimi computer, strumentazione digitali per le trasmissioni radiofoniche, telecamere, microfoni e un piccolo studio televisivo. Una ventina sono gli insegnanti, con materie che spaziano dal giornalismo al marketing, alla semiologia. E, per il futuro, padre Pighin ha già in cantiere una casa editrice specializzata nel rapporto tra missione e comunicazione.

(Patrizia Caiffa, inviata "SIR" a Belém - Brasile)

 

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